1. |
Ultima Morta
03:26
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Amico mio,
ho prenotato un tavolo
Perché hai mandato al diavolo
Tutta la stima mia
E maledetta sia la tua paura stupida
Quella corazza placida
È solo una bugia
Muore lentamente chi continua a mandare giù
Ora lentamente lo capisco ma non ci sei più
Sei solo l'ultima morta
Sei solo l'ultima porta
Che mi si chiude in faccia
E non posso farci niente
Sei solo l'ultima morta
Sei solo l'ultima porta
E mi si legge in faccia
Che il vuoto tuo si sente
Fegato mio, questa è l'ennesima volta
Che tardi con la risposta
Adesso è finita e basta,
Non so che farmene di questa rabbia
Muore lentamente chi continua a mandare giù
Ora lentamente lo capisco ma non ci sei più
Sei solo l'ultima morta
Sei solo l'ultima porta
Che mi si chiude in faccia
E non posso farci niente
Sei solo l'ultima morta
Sei solo l'ultima porta
E mi si legge in faccia
Che il vuoto tuo si sente
Ma questa è l'ultima volta,
'ché il cuore mio non regge
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2. |
Oslo
02:55
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T’ho armato abbastanza
Almeno da restare in piedi per un altro po’
E questa è la ricompensa
Prendi tutto, torna a vivere in Francia
e ti ricorderò
Se guardi bene la guancia vedrai tutta la fiducia rimasta andare a terra
Ho slogato le caviglie dei passanti
Per stare da solo con te
Nelle strade norvegesi
A ritrovarci
Oslo era un altro tentativo d’abbracciarti
Ma col freddo ti si son gelati gli arti
T’ho regalato una stanza
piena di chiara sintomatica assenza di stabilità
T’ho riscaldato la pancia:
non ci si lascia mai tremare da soli
in una grande città
E se mi porgi la guancia, vedrai tutta l’amicizia rimasta nelle braccia
Ho slogato le caviglie dei passanti
Per stare da solo con te
Nelle strade norvegesi
A ritrovarci
Oslo era un altro tentativo d’abbracciarti
Ma col freddo ti si son gelati gli arti
Ma col freddo hai preferito congedarti
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3. |
Oceano Matrimoniale
02:58
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Oceano matrimoniale di lenzuola blu cobalto
E quello che ti sembra un uomo è solo un continente deserto
Già vedo i barbari sfidare i mari
Vedo il mio letto già pieno di squali
Ma questa non è terra per i vacanzieri
E l’ultimo abitante se n’è andato ieri
Ma c’era un porto fatto a forma di mani
Dove c’era una nave fatta a forma di te
Girano i dischi d’autori brasiliani
Che suonavo sul letto e tu cantavi con me
E provi a chiedermi se
ti voglio rivedere
Corrono treni statali sulla tratta
Bologna - Dietro le tue spalle
Condomini affacciati a fumare
che mi vedono sfrecciare verso Gerusalemme
Nello zaino ho portato solo tutti i miei nei,
In prestito i vestiti tuoi
Solo per far finta ci sia ancora un noi
Puoi far finta con me ma solo se lo vuoi
Ma c’era un porto fatto a forma di mani
Dove c’era una nave fatta a forma di te
Girano i dischi d’autori brasiliani
Che suonavo sul letto e tu cantavi con me
E provi a chiedermi se
ti voglio rivedere
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4. |
Santa Pazienza
03:00
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Santa Pazienza è il volto di mia madre
seduta al tavolo osservandomi appassire
in un deserto che io stesso mi sono fatto finanziare
Santa Pazienza, mi hai permesso di abitare
in delle stanze in cui per anni mi son visto ammutolire
mi sono visto tramortire
dallo scarto tra i miei sogni e l’università statale
Ma non è tardi per saltare nel buio e lavorare
e non arrendermi
Ma non è tardi per sperare che un giorno mi potrò specchiare
e non offendermi
Santa Pazienza: gli occhi di nonna su mio padre
quando non salì sul treno e non diventò un Generale
perché voleva diventare redattore in un giornale
Ma non è tardi per saltare nel buio e lavorare
e non arrendermi
Santa Pazienza non gridare, non sapevo dove andare,
non offenderti
Santa Pazienza non gridare, non sapevo dove andare,
non offenderti
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5. |
Crono
02:48
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Crono, tempo fa avrei potuto avere un cuore indomito
ma serve dignità e la mia l’hai divorata subito
Hai regalato un cuore di coniglio a questo figlio immobile
sotto la suola della patria potestà
Crono alla mia età mi fa paura rimanere in bilico
tra la tua volontà e la scoperta del libero arbitrio
Ma la tua voce non fa più tremare tanto quanto immaginare
strade prese senza la mia volontà
La bocca tua mi mastica e sento parole tue
ricordarmi che son plastica che spezzerai in due
È una buona educazione, la mortificazione?
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6. |
Oslo (demo)
03:10
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7. |
Gerusalemme (demo)
02:34
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Ferdinando Primo Berlin, Germany
Re dei Buoni. Classe 1996, mancino e Ciociaro.
Inizia a suonare l’ukulele perché più
facile da imparare rispetto alla chitarra, che gli viene tuttavia regalata dagli amici il giorno del suo ventesimo compleanno. Una volta diventato relativamente fluido nel giro di do inizia a professarsi cantautore.
Cresciuto ascoltando Madonna, non si sa ancora come sia arrivato al cantautorato italiano.
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